Corso Online a cura di Ernesto Fazioli
4 lezioni dalle 20:30 alle 22:00 su Zoom®
(una volta alla settimana)
🗓 Nuove date in arrivo!
Iscrizioni aperte previa ordinazione.
📖 ✔︎ Dispense da scaricare e stampare
🏅 ✔︎ Attestato di partecipazione
€120.00
Corso Online a cura di Ernesto Fazioli
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Disponibile su ordinazione
Tra gli dei adorano soprattutto Mercurio, al quale in giorni stabiliti considerano lecito rivolgere suppliche anche con vittime umane. Ercole e Marte li placano con animali consentiti. Parte degli Svevi sacrificano anche a Iside; donde il motivo e l’origine per un culto di origine straniera poco ho accertato se non che la statua stessa rappresentata in forma di (nave) liburnica dimostra che questo culto è stato importato. Del resto non ritengono conforme alla grandezza dei celesti né rinchiudere gli dei tra pareti né raffigurarli sotto nessuna sembianza di volto umano; consacrano boschi e selve, e chiamano con nomi di dei quell’essere misterioso che vedono solo per senso religioso.
Tacito, Germania 9.
Tacito indica quattro principali divinità del mondo germanico: Mercurio, Ercole, Marte, Iside. Chi erano questi dèi? Cosa significava essere una divinità nella Scandinavia precristiana?
Possiamo chiamare religione il sistema cultuale nella Scandinavia precristiana? Perché due tipologie di dèi (Æsir e Vanir)? È possibile collegare le divinità alle rune?
A queste e altre domande cercheremo di rispondere insieme nell’intento di entrare in questa cultura straordinaria dove coesistevano diversi esseri soprannaturali, come i giganti, gli elfi, i nani e gli dèi. E gli dèi traggono origine dai giganti, rendendo labili i confini esistenti tra queste due tipologie di entità:
Essa [Audhhumla] leccava le pietre coperte di brina che erano salate. E nel primo giorno in cui essa leccò quelle pietre, la sera, sorse da esse una capigliatura d’uomo; il secondo giorno una testa d’uomo e al terzo giorno l’uomo era tutto completo. Il suo nome è Buri. Era di bell’aspetto, grande e forte. Generò un figlio ch’ebbe nome Borr, questi prese in moglie una donna di nome Bestla, figlia del gigante Bölthorn ed ebbero tre figli che si chiamarono l’uno Ódhinn, l’altro Víli, il terzo Vé. In fede mia questo Ódhinn e i suoi fratelli sono i reggitori del cielo e della terra. Noi crediamo che questo debba essere il suo nome, così si chiama quell’uomo che sappiamo essere il maggiore e il più illustre e ben potete anche voi chiamarlo così.
Sturluson, Edda, G. Dolfini (a cura di), Milano, Adelphi Edizioni, 2014
I quattro incontri (ore 20:30-22:00) propongono una disamina del pantheon nordico con riferimenti alla cultura che li ha visti fiorire e riferimenti alle rune.
Dal 1980 si dedica alla ricerca ermetica-antropologica, con particolare interesse per la storia, l’origine, la cultura e lo sviluppo di filosofie e religioni antiche. Ha scritto numerosi saggi, nei quali la cultura ermetica si unisce alla scoperta di antichi misteri riguardanti città e personaggi del passato.
Nel 2007 ha fondato, insieme a Morena Poltronieri, il “Museo Internazionale dei Tarocchi” a Riola di Vergato (Bo).
Da anni amico del New Age Center, i corsi e seminari proposti da Ernesto Fazioli, spaziano dall’interpretazione degli Arcani dei Tarocchi, delle Rune e degli Ogham, allo studio della Simbologia e della Numerologia.
Ernesto Fazioli ci è stato presentato da un’amica in comune, nel lontano 2001. Con Ernesto, che oltre ad essere uno dei massimi esperti di arti mantiche sul territorio nazionale e oratore dall’incredibile fluidità che incanta chi lo ascolta, abbiamo stretto in venti anni di collaborazione, un’amicizia fraterna che continua nel tempo.
Marianna Cappelletto: Mi è piaciuto molto, è davvero un pozzo di conoscenza. E’ una bella opportunità, io sono contenta.
Davide Francolini: con Ernesto quello che ti incanta è sentirlo parlare, e l’audio era perfetto, da 10 e lode Siamo arrivati alla fine della lezione con grande dispiacere per doverlo salutare
Carmela Ceruzzi: Con Ernesto sembra di ascoltare un audiolibro, la videoconferenza non è neanche importante, vedi quello di cui parla ascoltando le sue parole. È un dono ed una capacità che vale oro. Non perde mai il filo del discorso anche se gli dai una domanda. Ti riporta al punto dove eri senza nessuna difficoltà.
Carmela Ceruzzi: In buona sostanza il mio pensiero è che a me è piaciuta tanto l’esperienza di ieri anche perché ascoltare Ernesto è come ascoltare una poesia di Rodari che spiega in rima ai bambini concetti complicati ma che tutti comprendono senza difficoltà e mi sento di poterla consigliare se qualcuno volesse farla come esperienza anche se ha già fatto un seminario con Ernesto, perché ogni volta capisci qualcosa in più.
Eugenia Ortolani: Ascoltare Ernesto è sempre un piacere … È un oratore nato, oltre ad avere una memoria gigantesca.
Maria Rosa Martini: È stato molto bello l’incontro e anche la condivisione dello schermo… lui è fantastico… ha dato veramente tanto